Sarà in scena dal 18 al 25 agosto la terza edizione del Ginesio Fest, la prima con la prestigiosa direzione artistica di Leonardo Lidi. Un festival diffuso e originale in cui spettacoli, residenze artistiche, seminari e laboratori per professionisti, bambini, adolescenti e adulti si intrecciano in diversi spazi del borgo di San Ginesio, rivitalizzandoli.
Punta di diamante dell’intero programma è il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”, anch’esso alla terza edizione, assegnato da una giuria presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari.
Il premio celebra ogni anno un attore e un’attrice che si sono distinti nel corso delle loro carriere. Le edizioni precedenti hanno visto il premio assegnato a Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rossi, Michele Di Mauro. “San Ginesio è il Patrono della gente di teatro, ed è il Patrono del Borgo di San Ginesio – dichiara Remo Girone – Questa è una coincidenza troppo bella per non fa nascere, grazie ad un sindaco illuminato, ai suoi collaboratori e alla gente di San Ginesio che adora la propria terra, un premio annuale alla migliore attrice e al migliore attore di teatro. Quest’anno i premiati saranno Petra Valentini e Paolo Pierobon”.
L’obiettivo – sempre più concreto – è quello di far diventare San Ginesio un vero e proprio Borgo degli attori, un punto di riferimento stabile per tutti i professionisti del mondo dello spettacolo.
Con il ritorno all’operatività del Teatro “Giacomo Leopardi” (2023) e dell’Ostello Comunale, attrezzato con mense e oltre 200 posti letto (2023/2024), sarà possibile progettare in futuro un cartellone di eventi ancora più ambizioso dal punto di vista artistico e, grazie al potenziamento della ricettività a prezzi convenzionati, si potrà immaginare un salto di qualità anche nell’accoglienza dei professionisti della Scena.
“È un importante traguardo aver raggiunto la Terza edizione del festival – dichiara il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco – lanciato in piena pandemia e nel post sisma allo scopo di dare una testimonianza forte di quanto il borgo fosse pronto ad un cambio di marcia e ricomporre così un terreno fertile per il suo rilancio culturale, sociale, turistico ed economico”.
“Abbiamo intrapreso una forte e mirata politica di valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche – afferma Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche – luoghi preziosi che custodiscono il patrimonio millenario della nostra cultura e dell’identità marchigiana. Originale è l’idea di dedicare l’intero borgo a tutti i professionisti dello spettacolo nel medesimo luogo che porta il nome del Santo Protettore degli Attori, proprio nella nostra regione che per antonomasia è definita la “terra dei Teatri”, grazie alle decine di teatri storici presenti su tutto il territorio, autentici gioielli che stiamo candidando a Patrimonio mondiale dell’Unesco”.
“Il Ginesio Fest è il progetto ad altissimo valore culturale che San Ginesio merita – dichiara Isabella Parrucci, direttrice generale del Festival – Ideato e realizzato grazie alla forte determinazione di voler superare gli anni bui che hanno messo in ginocchio un intero territorio, per poter guardare avanti con fiducia, l’obiettivo primario del Festival e del Premio ad esso collegato è quello di riportare la tradizione delle arti teatrali in un territorio che ne è permeato da secoli”.
L’edizione 2022 del Ginesio Fest si svolgerà in due momenti principali: il “Ginesio Fest in Tour”, nel corso del mese di luglio, con tre tappe promozionali che si svolgeranno in tre borghi aderenti alla rete delle Bandiere Arancioni (con gli spettacoli “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello diretto ed interpretato da Annamaria Troisi e “Gianni” Di Caroline Baglioni), e il “Ginesio Fest – Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”, che avverrà a San Ginesio dal 18 al 25 agosto.
Firmato nella direzione artistica, per il primo anno, da Leonardo Lidi, il Ginesio Fest intende lasciare il segno. “Il nostro lavoro si basa fondamentalmente sulla forza di una parola – dichiara – un termine chiaro che riesce a racchiudere il concetto della nostra attività, la volontà degli spettatori e ancora prima dei cittadini di questo luogo, una parola che dopo il 2016 è ancora più tangibile e che ci permette di presentare una proposta chiara e determinata nelle intenzioni. La parola è Ricostruzione”.
Francesco Montanari sarà ospite con lo spettacolo “Perché leggere i classici” con la regia di Davide Sacco. Uno spettacolo che ha la forza di interrogarsi attraverso le parole di Italo Calvino e Umberto Eco. Un testo che entra fortemente in relazione con il Festival che lavora sulla drammaturgia contemporanea analizzando la forza della parola classica.
Michele Di Mauro, attore già premiato al Ginesio Fest, porterà una grande riflessione sul linguaggio contemporaneo, con una serata omaggio a uno dei più grandi autori del nostro tempo e del nostro paese, un uomo di teatro scomparso quest’anno e troppo poco celebrato: Vitaliano Trevisan.
Lino Musella, attore tra i più apprezzati della sua generazione, Premio Ubu 2019, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, qui “traditi” in napoletano dall’artista Dario Jacobelli. “L’ammore nun’è ammore” è un’originale ‘recita dei sentimenti’ tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l’amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente. A
d affiancarlo sulla scena, Marco Vidino – ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra.
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